grembiule e bikini
A me fanno l’effetto dei fuochi d’artificio visti da lontano. magari mentre stai tornando a casa, sull’autostrada, riconosci lo scoppio di luce, il fiore di scintille che si apre, oppure le scie bianche filanti che si innalzano sino al cielo e poi scendono giù. Li guardi con lieta sorpresa e dopo un po’ ti chiedi che santo è, in quale paesino si tiene la festa, eppure niente, non c’è modo di associare quel gioco di luci nel cielo a un giorno da festeggiare. Dopo un po’ un altro razzo si alza nel cielo e alla curva successiva non lo vedi più. Dimentichi tutto.
Più o meno così queste ultime esternazioni sulla scuola. Una scollegata dall’altra. La ministra continua ad avere una faccia rassicurante e serena. Poi ogni tanto, uno sparo. Da quest’anno niente più pubblicazione dei risultati degli studenti. Si viola la privacy.
A parte che, voglio dire, i consigli di classe per la promozione li abbiamo già fatti un mese fa, e dunque, al più questa – cos’è un consiglio? Un decreto? Una dichiarazione ai giornalisti? – indicazione andava fatta prima, a cosa serve? Chi tutela: gli insegnanti o gli studenti?
Diamola per buona, in linea con numerosi altri provvedimenti a tutela delle nostre informazioni personali: negli stessi anni in cui disseminiamo la nostra identità nelle casse dei supermercati di tutto il mondo con le tessere punti, lasciamo scie della nostra personalità ogni volta che lasciamo un commento in un sito qualsiasi, andiamo in tv a dire tutto ma proprio tutto di noi, abbiamo inventato la privacy. Ed è proteggerla anche se si è ragazzini di scuola media che sono stati promossi con sufficiente buono distinto o ottimo. Per saperlo, adesso i genitori devono recarsi in segreteria.
(voglio la foto delle segretarie alla notizia di questo lavoro suppletivo!).
Dopo qualche giorno, un'altra stella che esplode nel cielo. Si potrebbero reintrodurre i grembiuli a scuola. Così, il 3 luglio, discutiamo di questo? Infatti ne hanno discusso, ci hanno fatto anche i servizi al telegiornale. Vi piacerebbe un grembiule? Si, no, è scomodo, ai miei tempi…
Perché poi reintrodurre il grembiule alle scuole medie? Per tutelare la privacy dei vestiti griffati dei teen agers? E gli insegnanti? Avranno anche loro una divisa, un uniforme da indossare a tutela della loro identità professionale? Oppure a loro sarà concesso dare visibilità al look?
Davvero: a cosa serve un grembiule?
E dei mille problemi che attanagliano la scuola, perché discutere di questo?
Che la giovane ministra abbia una passione per la pedagogia vintage si era già capito a proposito degli esami di riparazione da reintrodurre, poi questa storia del grembiule e adesso il sette in condotta. Per ripristinare la buona educazione, per recuperare l’autorità, per confermare che era tutto meglio quando era peggio. Sette in condotta. Ma cos’è poi questo sette? Il numero dei giorni della settimana, dei peccati morali, della somma delle virtù teologali e cardinali. Sette, dando per dieci il massimo, sette comunque è più della metà.
Nel frattempo, va già in onda la pubblicità dei nuovi zaini. Ce ne uno con l’ipod incorporato, un altro con mille tasche tecnologicamente attrezzate, tutto nuovo tutto moderno per questa scuola che sembra assai tentata dalla vecchiaia.
C’è una estate per pensarci, per vedere fuochi d’artificio, per aspettare settembre. E le novità che verranno.