Adolescenti: istruzioni per l'uso.(non è vero ma ci credo)
Adolescenti, istruzioni per l’uso. Credo di avere in casa almeno un paio di libri con un titolo simile, più tanti altri manuali, saggi, dispense di programmazione neurolinguistica, appunti presi durante i corsi di aggiornamento, perfezionamento et similia. Non sono mai riuscita a comprendere, ma neanche lontanamente, gli enigmi dell’adolescenza. Perché alcune ragazzine mangiano senza sosta dalla prima alla sesta ora e altre sono secche come acciughe? Cosa avvicina, al di là del dato anagrafico, un ragazzino tutto brufoli da un altro ricoperto di piercing e tatoo? E come la mettiamo con quelle che hanno lo stesso taglio di capelli ma dei modi radicalmente diversi di comportarsi? Adolescenti. Questa volta, forse, possiamo farcela: il nostro sos è stato raccolto dalla televisione. Martedì sera su La 7. Se solo i figli ci lasciano avvicinare al televisore.
Nella prima parte della puntata, un osservatore esterno, guarda, filma e commenta le nefandezze che un figlio, una figlia compiono a danno dei genitori: hai l’alzaimer (a 42 anni!), non capisci niente, zitta tu! non mi comandi.
In genere gli strali sono rivolti alla madre, o al massimo alle sorelle più grandi. Si sa: le mamme , le donne di casa, sono il danno maggiore che il mondo possa arrecare ai figli.
Ad un certo punto, l’esausta genitrice prepara la valigia ed esce di casa. Non con spirito di vendetta: adessomocciosovediteladasolo! No: la mamma guida con calma il drappello di tutti i familiare per lasciare l’erede in compagnia di un life coach.
Va via lasciando un dvd in bella vista in cucina. Guarda un po’ bello!, non lo dice ma secondo me lo pensa. Il figlio accende il lettore dei dvd e osserva sconvolto il messaggio di addio (temporaneo). Driin! Non si è ancora ripreso dall’idea di avere una casa vuota, tutta per lui, e subito arriva il coach. Anche lui con una valigia trolley (ma non si sa perché se lo porta dietro, infatti di lì a poco usciranno da quella casa).
I due parlano sul divano, il coach gli mostra i video, gli chiede se si piace così. Lui non ammette che fa schifo, ma in qualche modo si convince a collaborare. E allora: arti marziali (per colpire devi imparare a essere colpito), lavorazione del vetro (bisogna saper maneggiare gli oggetti taglienti) , incontri con artisti di strada (si deve andare alla ricerca di parti inesplorate di sé).
Tempo tre giorni, il ragazzino è rinato: il sorriso splende sul suo viso, non è più aggressivo, persino i brufoli sembrano spariti. Sei pronto? Certo, dice lui. Seconda parte: scrittura. Scrivi quello che hai visto di te, come eri e come potresti essere, il passato e il futuro, le doti che hai scoperto e quelle che potresti potenziare. Lui è trasfigurato. Si torna a casa, si abbraccia mamma – non è vero che sono un guaio, le mamme: sono la cosa più bella del mondo… - ci si stringe con gli amati fratellini e si piange un po’. Ho capito, ho capito.. dicono a fine puntata.
Tutti capiscono, in ogni puntata, e finalmente iniziano a vivere felici e contenti.
Perché? Perché vedere un programma così? Quale bisogno di rassicurazione, di certezza, spinge noi genitori, educatori, zii e amici di ragazzi adolescenti a buttarci tra le braccia del primo (reality) venuto? Perché abbiamo un disperato bisogno non solo di consigli ma persino di istruzioni. Il nostro compito è quello di aiutare l’adolescente a essere se stesso. Lo ha detto pure il coach che questa è una fase di scoperta e creatività. Bisogna anche inventarsi, durante questa fase della vita.
A parte che, ci si dovrebbe inventare in tutte le fasi della vita, ma come faccio a creativizzare la mia esperienza se tu mi dai le prescrizioni, la posologia, le indicazioni quasi fosse una terapia farmacologica? E poi, perché tutti i conflitti si ricompongono in un happy end così prevedibile e scontato, replicato puntata dopo puntata? Sembra un programma così fresco, così innovativo, e invece, superata la crosta di imbonitori dei buoni sentimenti, ci si rende conto che ha un nocciolo conservatore inespugnabile. Ma queste sono considerazioni presto soppiantate dalle iniezioni di fiducia dei coach, che in fondo schiacciando l’occhiolino al nostro spirito vigile e critico ci chiedono: che ti costa provare? Infatti…
2 Comments:
Ciao come va???
mi chiamo Carmine Fanigliulo e sono un musicista.
Visitando alcuni blog son venuto a conoscenza del tuo e vorrei invitarti gentilmente a vistare il mio blog:
diario-ilviaggiatore.blogspot.com
e ad ascoltare le mie canzoni all'indirizzo:
www.myspace.com/carminefanigliulo.
In attesa di una tua gentile e gradita risposta porgo i miei più cari saluti.
Grazie Carmine
P.S: un commento è sempre gradito!!!!!!!!!!!!!!!
Da ilviaggiatore, alle 27 febbraio, 2008 15:17
Avrei bisogno di contattarti, mi scrivi una e-mail. Grazie
sergiodangelo@uglcaserta.191.it
Da Questo lo dico io....., alle 08 aprile, 2008 09:38
Posta un commento
<< Home