Scritto sui banchi

05 marzo 2008

di cosa parliamo quando parliamo di scuola?

Dicono che la scuola sia un buon cavallo di battaglia per la campagna elettorale. Ma a poco più di un mese dall’elezioni, nessuna discussione seria è stata affrontata. Anzi, sembra essere un argomento imbarazzante. Per comprendere le ragioni, due passi indietro.
Uno. Forse era stato l’anello più debole del governo Berlusconi, il ministero della Moratti, tra riforme brandite a colpi di sciabola, slogan pubblicitari – come le indimenticabili tre i – e colpi bassi ancora non del tutto ammortizzati (soprattutto all’università).
Due. Dopo le migliaia di proteste dei ragazzi, dei genitori, dei giornali ci si aspettava dal governo di sinistra una risposta significativa. Non dico Umbero Eco ministro dell’istruzione, ma qualcosa di simile! Un intellettuale, un maestro, una figura in cui riconoscersi, a cui affidarsi, con cui condividere un percorso. Invece: Fioroni! Un medico, chiamato a risanare lo stato comatoso della istruzione. E tanto gli elettori non conoscevano lui, quanto lui non conosceva la scuola. (in compenso, adesso tutti qui in Campania conoscono la sua segretaria personale, piazzata nelle liste del pd). Il ministro ha lavorato, con il piglio del padre di famiglia, con un buon team di esperti, tirando fuori, ad ogni occasione, la parola serietà. Un po’ di decreti, scacco matto sull’esame di stato e non pochi equivoci sulla questione dei debiti e dei recuperi, affidando ai docenti una complessa contabilità di sufficienze e insufficienze, per alunni buoni e cattivi. Ma, va riconosciuto, Fioroni è sempre stato isolato nel Governo, un diesel che ha percorso lentamente, inesorabilmente la sua strada. E se non fosse stato per quello strale, proprio a seguito della emergenza munnezza, - le scuole sono sacre! – Prodi dell’istruzione, della formazione, in realtà non ne ha parlato mai.
Anche a governo finito, i partiti ne parlano poco. Non sanno che dire, come spesso accade quando c’è molto da fare.

2 Comments:

  • Cerco di calmarmi, cerco di capire
    Ma il tuo cuore oscuro mi fa paura
    Guardo i tuoi occhi corvini è …..
    Non riesco a parlarti guardandoti negli occhi
    Ho paura di essere afferrato dalla morte
    Ma tu con le tue ali oscure mi proteggi
    Nella sicurezza e nella paura
    Entrambi i nostri visi piangono ……

    Oh! Angelo nero non piangere
    Per me e per i miei problemi terreni
    La tua ala spezzata ora guarirò
    Lavandola con le mie lacrime di paura
    Forse una speranza di vederti
    Volare ci sarà un giorno!

    Cerco di calmarti, cerco di farti capire
    Ma il tuo cuore è puro per un essere come me
    Guardo le tue labbra tremare è …..
    Non riesco a proteggerti come dovrei
    La mia ala mi impedisce di volare
    Per portarti via con me da questo mondo
    Ma ….. ora ti posso solo proteggere
    Insieme alla mie lacrime di dolore puro

    Oh! Giovane ragazza non piangere
    Per me e per la mia ala spezzata
    La tua malinconia ora guarirò
    Stringendoti con la mia ala sana
    Forse una speranza di vederti
    Sorridere ci sarà un giorno!

    La mia lacrima scende
    sulla tua ala spezzata
    la mia ala sana protegge
    il tu corpo tremante
    siamo uniti da due e e sole
    emozioni:"Amore,Paura"

    Ma la morte ci sta raggiungendo
    Oh! giovane umana se devo
    morire, morirò tra le tue braccia

    Ma la morte ci sta raggiungendo
    Oh! angelo nero se devo
    morire, morirò stringendomi a te

    vediamo professoressa chi puo aver scritto queste righe tra i suoi alunni?!sicuramente la persona che la messa qui e che ha vergogna di dirgli chi è

    Da Anonymous Anonimo, alle 10 marzo, 2008 17:23  

  • potrebbe essere stato solo uno dei miei alunni. da sempre, dal primo giorno di scuola, sento la sua sensibilità, anche se non vi ho mai avuto accesso, se non a tratti. ho sempre rispettato il desiderio - di tutti - di aprirsi o di chiudersi.
    è un alunno che conosce bene la paura . e la solitudine. e soprattutto non gli piace troppo la scuola. per adesso tiro questa carta: siede all'ultima fila.

    Da Blogger Marilena Lucente, alle 10 marzo, 2008 19:54  

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