di cosa parliamo quando parliamo di scuola?
Dicono che la scuola sia un buon cavallo di battaglia per la campagna elettorale. Ma a poco più di un mese dall’elezioni, nessuna discussione seria è stata affrontata. Anzi, sembra essere un argomento imbarazzante. Per comprendere le ragioni, due passi indietro.
Uno. Forse era stato l’anello più debole del governo Berlusconi, il ministero della Moratti, tra riforme brandite a colpi di sciabola, slogan pubblicitari – come le indimenticabili tre i – e colpi bassi ancora non del tutto ammortizzati (soprattutto all’università).
Due. Dopo le migliaia di proteste dei ragazzi, dei genitori, dei giornali ci si aspettava dal governo di sinistra una risposta significativa. Non dico Umbero Eco ministro dell’istruzione, ma qualcosa di simile! Un intellettuale, un maestro, una figura in cui riconoscersi, a cui affidarsi, con cui condividere un percorso. Invece: Fioroni! Un medico, chiamato a risanare lo stato comatoso della istruzione. E tanto gli elettori non conoscevano lui, quanto lui non conosceva la scuola. (in compenso, adesso tutti qui in Campania conoscono la sua segretaria personale, piazzata nelle liste del pd). Il ministro ha lavorato, con il piglio del padre di famiglia, con un buon team di esperti, tirando fuori, ad ogni occasione, la parola serietà. Un po’ di decreti, scacco matto sull’esame di stato e non pochi equivoci sulla questione dei debiti e dei recuperi, affidando ai docenti una complessa contabilità di sufficienze e insufficienze, per alunni buoni e cattivi. Ma, va riconosciuto, Fioroni è sempre stato isolato nel Governo, un diesel che ha percorso lentamente, inesorabilmente la sua strada. E se non fosse stato per quello strale, proprio a seguito della emergenza munnezza, - le scuole sono sacre! – Prodi dell’istruzione, della formazione, in realtà non ne ha parlato mai.
Anche a governo finito, i partiti ne parlano poco. Non sanno che dire, come spesso accade quando c’è molto da fare.
2 Comments:
Cerco di calmarmi, cerco di capire
Ma il tuo cuore oscuro mi fa paura
Guardo i tuoi occhi corvini è …..
Non riesco a parlarti guardandoti negli occhi
Ho paura di essere afferrato dalla morte
Ma tu con le tue ali oscure mi proteggi
Nella sicurezza e nella paura
Entrambi i nostri visi piangono ……
Oh! Angelo nero non piangere
Per me e per i miei problemi terreni
La tua ala spezzata ora guarirò
Lavandola con le mie lacrime di paura
Forse una speranza di vederti
Volare ci sarà un giorno!
Cerco di calmarti, cerco di farti capire
Ma il tuo cuore è puro per un essere come me
Guardo le tue labbra tremare è …..
Non riesco a proteggerti come dovrei
La mia ala mi impedisce di volare
Per portarti via con me da questo mondo
Ma ….. ora ti posso solo proteggere
Insieme alla mie lacrime di dolore puro
Oh! Giovane ragazza non piangere
Per me e per la mia ala spezzata
La tua malinconia ora guarirò
Stringendoti con la mia ala sana
Forse una speranza di vederti
Sorridere ci sarà un giorno!
La mia lacrima scende
sulla tua ala spezzata
la mia ala sana protegge
il tu corpo tremante
siamo uniti da due e e sole
emozioni:"Amore,Paura"
Ma la morte ci sta raggiungendo
Oh! giovane umana se devo
morire, morirò tra le tue braccia
Ma la morte ci sta raggiungendo
Oh! angelo nero se devo
morire, morirò stringendomi a te
vediamo professoressa chi puo aver scritto queste righe tra i suoi alunni?!sicuramente la persona che la messa qui e che ha vergogna di dirgli chi è
Da Anonimo, alle 10 marzo, 2008 17:23
potrebbe essere stato solo uno dei miei alunni. da sempre, dal primo giorno di scuola, sento la sua sensibilità, anche se non vi ho mai avuto accesso, se non a tratti. ho sempre rispettato il desiderio - di tutti - di aprirsi o di chiudersi.
è un alunno che conosce bene la paura . e la solitudine. e soprattutto non gli piace troppo la scuola. per adesso tiro questa carta: siede all'ultima fila.
Da Marilena Lucente, alle 10 marzo, 2008 19:54
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