Scritto sui banchi

04 settembre 2008

o professore, la scuola e "loro" di napoli


Settimana di rientro a scuola per noi prof. Ancora con l’abbronzatura, i vestiti leggeri e l’aria di vacanza che piano piano va via. Anche se è tutta l’estate che si parla di scuola, con le frasi della ministra che fanno il giro dei giornali, un decreto zeppo di novità varato gli ultimi giorni di agosto, le timide risposte dei sindacati e i primi malumori che si mescolano agli impegni di sempre: collegi, riunioni di dipartimento, assegnazione delle classi eccetera eccetera.
Gli studenti chiudono con gli esami di riparazione (no, non si chiamano così ma ci somigliano abbastanza) e si godono gli ultimi giorni di festa; gli zainetti, i diari e i quaderni griffati occhieggiano dalle vetrine; i precari a Caserta fanno la notte davanti al Provveditorato (no, non si chiama così ma ci somiglia abbastanza); in tv appaiono i docenti, quelli veri e quelli finti (che però non si somigliano per niente).
La preside di un liceo romano annuncia la sua ricetta smontabulli: punizioni dantesche – per contrappasso e analogia – per ogni guaio combinato. Dall’America arriva l’inquietante notizia dei docenti a cui è stata concessa licenza non già di uccidere ma di portare armi da fuoco in classe per reagire alle sempre più frequenti stragi scolastiche. Accanto a loro, in altri spazi del palinsesto, i prof della fiction. Fresca e tosta, con la faccia simpatica di Irene Pivetti la docente di Provaci ancora prof targata Rai, oramai alla terza edizione. Solo il promo per adesso, girato in classe con ragazzoni sorridenti seduti tra i banchi. Si è appena conclusa su Canale Cinque l’avventura televisiva de ‘O professore, che ha il volto affilato e ricco di storia di Sergio Castellitto, qui nei panni di Pietro Filodomini insegnante di frontiera nel quartiere Sanità di Napoli.
Un gruppo di trentasei ragazzi scalmanati, che della scuola non ne vogliono proprio sapere, resi precocemente adulti dalle famiglie disgregate, dalla disperazione dilagante nelle strade, dalle promesse lusinghiere della camorra. A lui, al professore, un passato da bombarolo, un presente ricco di inquietudini e di rimorsi, il compito di insegnare italiano e soprattutto a credere nella vita. Sembra impossibile, eppure alla fine, ci riesce: a dare un senso alle loro corse in moto, alle scommesse clandestine, agli incontri con le persone sbagliate. Ci riesce nonostante, anzi, in virtù dei propri fallimenti. Perché questa è la scuola, qui, in questa città. Una città nera, dice Davidiello che si è fatto i capelli biondo platino per protesta, “una città come una aiuola che fa feroci”, spiega una ragazzina che dopo mesi di silenzio cita il verso di Dante.
Vista dall’alto la terra sembra una aiuola di fiori, mentre in basso gli uomini non si accorgono di tanta bellezza e combattono tra loro. “Così è Napoli”, chiosa lei mentre al presidente e agli altri commissari si accappona la pelle.
Napoli, già. Un vero e proprio spot pubblicitario, esteso a tutto il circondario. Berlusconi ci viene con la ramazza a togliere la spazzatura, Mariastella Gelmini attratta come una calamita verrà a Casal di Principe ad inaugurare l’anno scolastico. Qui incontrerà gli studenti e quei docenti meridionali di cui conosce bene i difetti e – l’ha detto dopo, ma l’ha detto – anche i pregi.
Orta di Atella, Pollena Trocchia, Agropoli, Sessa Aurunca, Araino Irpino o qualsiasi altro paese della Regione ovviamente non avrebbe avuto lo stesso effetto simbolico. Casal di Principe è glamour, è la wast lande che lo Stato raggiunge e rimette in sesto. Forse persino entro la fine dell’anno scolastico. Per gli altri istituti, sparse nei piccoli e grandi comuni, la Ministra ha promesso monitoraggio costante e valutazione on line. Cosa tutto questo significherà non è dato di saperlo. Bisognerà aspettare il suono della campanella. Manca davvero poco oramai.

6 Comments:

  • Buon anno e buon coraggio, professoressa! Provaci ancora, Prof! e Veronica Pivetti, non-Irene, l'ho vista a Roma in maggio, filmavano sull'Aventino, immagino per questa serie, che conosco solo di nome. Un salutone di Canada

    Da Anonymous Anonimo, alle 08 settembre, 2008 21:46  

  • grazie antoaneta. non solo ci provo, ma ti assicuro, non mollo affatto!

    la pivetti è simpatica, beata lei. la fiction l'ho vista solo una volta di sfuggita.

    mi rimandi l'indirizzo del tuo blog?
    grazie

    Da Blogger Marilena Lucente, alle 10 settembre, 2008 23:27  

  • Per il mio blog basta fare click sul mio nome nel commento. http://antoaneta.bebo.com

    Mi sono innamorata del programma "Passepartout" di Philippe D'Averio, lo vedo ogni tanto sul sito della RAI - veramente una grande scoperta!

    Da Anonymous Anonimo, alle 11 settembre, 2008 17:15  

  • é sempre un piacere leggerla.....so per certo ke riuscirà in qualcosa anke quest'anno scolastico...conosco bene i suoi metodi...in fondo anke io li ho assaggiati...Ho tanta nostalgia della scuola ma soprattutto delle sue lezioni.....DOME

    Da Anonymous Anonimo, alle 14 settembre, 2008 17:30  

  • BUON ANNO

    Da Anonymous Anonimo, alle 14 settembre, 2008 17:31  

  • grazie domenico. fanno sempre bene gli auguri. e la scuola ne ha un gran bisogno. come procedono i tuoi studi?

    Da Blogger Marilena Lucente, alle 16 settembre, 2008 09:33  

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