Scritto sui banchi

06 settembre 2006

roba di prima classe

Ovviamente è da giugno che stanno brigando. Sanno tutto delle sezioni, degli insegnanti che ci sono, dei pregi e dei difetti di ciascuno, sanno che cosa accadrà il prossimo anno, chi va e chi resta. E là, solo nella sezione dove gli insegnanti sono più bravi, vogliono che siano inseriti i propri figli. Sono già stati a parlare con la direttrice o con il preside, e lui, lei ha detto che farà quello che potrà. Diciamo che i più raccomandati – quelli che hanno una sorella insegnante, quelli che hanno un amico che è amico del preside – hanno buone possibilità di far capitare i figli in una sezione scelta.
Scelta come? In base alla fama dell’insegnante o del gruppo docente? Scelta tra quante? Tra quelle del quartiere o in tutta la città? Il preside, la preside ha uno sguardo rassicurante ma anche imbarazzato. “Signora, lo sa che questo non si potrebbe, non si dovrebbe fare?” Non è che proprio lo dice, il preside. Cerca di farlo capire che per lui è imbarazzante. Che non è giusto fare le sezioni scelte, mentre altri bambini, altri ragazzi, magari altrettanto bravi, finiscono nelle ultime sezioni. Però, di questi tempi, neanche il preside può permettersi di essere così severo con le famiglie. Altrimenti i ragazzini se li portano da un’altra parte. In un’altra scuola.
E allora? Si può sostenere (io lo sostengo), che le segnalazioni non devono esserci e basta? Perché la scuola deve dare a tutti, sempre, il massimo. “Così tu finisci per non prenderti cura dell’educazione di tuo figlio. Non ti interessa dove va? Se avrà brave insegnanti?” borbotta mia cugina, figlio all’asilo ma si sta già informando sulla sezione che potrà frequentare alle medie. Per le elementari ha già scelto. Anche Giulia, la mia amica segretaria scuote la testa, rimproverando la mia sciocca ingenuità. “Perché nelle sezioni buone anche gli alunni sono buoni. O vuoi che tuo figlio vada in classe con i delinquenti?” I delinquenti, in classe con mio figlio! Certo che no.
Letto sui giornali dei giorni scorsi: “Se uno vuole scegliere un ristorante consulta la guida Michelen. Se uno vuole scegliere la scuola giusta per il proprio figlio deve per forza affidarsi ai sentito dire dei conoscenti”. Inutile negarlo. Il problema c’è. E non si risolve incominciando così presto con la pratica delle discriminazioni. Ci sono mamme che individuano le sezioni giuste della scuola materna. “E se poi il bambino finisce con una maestra isterica?”. Come se la presenza di un docente divenisse garanzia del successo scolastico dei propri figli. Ci sono padri che vogliono per insegnante di matematica al liceo solo il tale ingegnere: “Mio figlio deve andare solo nella A”.
E gli altri? Gli altri ragazzi? quelli i cui genitori non andranno mai dal preside. E forse neanche ai colloqui durante l’anno. Per loro va bene la sezione I, M, Z. “Con i delinquenti”, a sentire Giulia. Ma in prima classe già ci sono i delinquenti?

1 Comments:

  • Sapessero, queste mamme, che nelle loro classe bene ci sono i veri delinquenti, ragazzini che a 16 anni si vantano di farsi piste di coca stile circuito di Monza, figli di papà e chi più ne ha più ne metta.
    Ma l'ignoranza dilaga nel paese delle banane.
    E soprattutto non è tutto oro quel che luccica.
    (Nota: parlo da studente di terza superiore. Un anno indietro rispetto al resto, che s'è visto superare da persone di questo genere. Ma non importa.)

    Comunque Prof, ho trovato il suo blog quasi per caso, complimenti perchè è molto ben fatto e apprezzo il taglio con cui scrive.

    Da Anonymous Anonimo, alle 09 settembre, 2006 05:26  

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